Di SuperSimo non è rimasto nemmeno il mantello (e non è colpa dell’Isola)
Capisco da questo televoto che la gente non mi vuole bene. Potrei partire da questa frase per analizzare il momento di disperazione che sta vivendo Simona Ventura ma non lo farò. Non è il bene che la gente le vuole a cambiare l’ordine delle cose. La crisi di SuperSimo ha radici ben più profonde e non è semplicemente legata a un televoto. Dal 2011, anno della separazione dalla Rai, la ‘sperimentazione’ televisiva pare non abbia restituito la chiarezza dei suoi intenti e il pubblico ha arrancato, cercando di capire quale direzione stesse prendendo. Un cambio di pelle, mai andato a buon fine.
Il passaggio a Sky, la collaborazione con Agon channel, il meticciamento con il web attraverso una piattaforma tv a suo nome e il recente ritorno in Mediaset hanno solo mischiato le carte in tavola e alimentato la confusione che aleggiava sul suo personaggio. Proprio lei che negli anni aveva costruito l’immagine di una ‘super-eroina’, improvvisamente si è lasciata fagocitare dallo stesso mezzo che l’aveva lanciata. ‘Generale’ della truppa ammiraglia, aveva lasciato sperare che un suo ingresso nella dirigenza Rai fosse possibile e che da mera conduttrice sarebbe stata assurta a emblema delle quote rosa di spicco della tv nazionale.
Da qui ad Agon channel il passo è stato breve e non privo di intoppi. Giudice, vocal coach, talent scout, conduttrice di bucolici e fittizi reality date (Il contadino cerca moglie), mentore delle nuove Miss Italia di La7 e ancora membro del cast di uno sfortunato Notti sul ghiaccio con Milly Carlucci, nonché ‘cooking Simo', inaspettata esperta di cucina. A parte X factor, della SuperSimo di un tempo non è rimasto nemmeno il mantello. E allora ecco spiegato lo scarso entusiasmo per l’improvvisa reunion de Le Iene, al fianco di Fabio Volo e Luca Pellizzari, e il televoto avverso contro Jonas Berami. Lei che aveva faticato così poco in Honduras per conquistare il titolo di leader, si è ritrovata a dover chinare il capo con un giovanissimo e acerbo attore di soap opera.
Il suo sfogo disperato, rotto dal pianto, è sintomatico di una crisi che ha radici ben più profonde e di un’inquietudine che andrebbe risolta diversamente, forse proprio a debita distanza dalle telecamere. “Tanta gente ti vuole bene ma tanta ti odia, evidentemente vince quella che ti odia”, ha concluso la conduttrice. Ma anche l’odio ha bisogno di maggiore consapevolezza, di alimentarsi di motivazioni, e forse ora il pubblico nei suoi confronti ne ha davvero poche. A vincere non sono i suoi detrattori, bensì coloro che l'hanno sempre sostenuta e che ora non sanno da che parte sedersi.