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Valentina Dallari: “Arrivata a pesare 39 chili, l’anoressia ti impedisce di capire che sei malata”

Dopo circa 7 mesi di silenzio, Valentina Dallari torna a parlare apertamente dell’anoressia e dei lunghi e bui mesi che sta lentamente mettendosi alle spalle: “Quando mia sorella un giorno mi ha detto di volermi ricoverare ho capito che qualcosa non andava. Ero alta un metro e settantacinque e pesavo trentanove chili, ma non mi ero resa conto fosse un problema”.
A cura di Stefania Rocco
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Sono trascorsi 7 mesi dal momento in cui Valentina Dallari rivelò sulle pagine di Fanpage.it di essersi ammalata di anoressia. Quella confessione sofferta fece da preludio all’ingresso nella clinica che l’avrebbe curata. Oggi, più serena e consapevole della tempesta affrontata e quasi vinta, Valentina si racconta in un’intervista rilasciata a Uomini e Donne Magazine cui confessa che sta meglio e che presto potrà tornare a dedicarsi alla sua vita:

Adesso va abbastanza bene. Procedo nel mio percorso a piccoli passi, però importanti. Sono quasi sette mesi che sono dentro la residenza ed esco solo i weekend che mi servono per svagarmi e mettermi un po’ alla prova. È dura, non lo nascondo, ma grazie alla mia famiglia, agli amici e al mio fidanzato, sto cercando di ritrovare la felicità che non avevo da tempo.

Le prime avvisaglie della malattia

Presa dalla sua vita frenetica, dagli shooting alle serate in discoteca da deejay, Valentina ha impiegato un po’ a capire di essersi ammalata. Sarebbe stata la sorella, enormemente preoccupata per lei, a spingerla a comprendere che qualcosa non andava. Alla depressione era subentrato un nemico ancora più subdolo e difficilmente riconoscibile:

Quando ti ammali di anoressia non te ne rendi conto. Le cose che fai, ciò che mangi e tutto il resto ti sembrano normali e adeguate. Ti dà un certo senso di onnipotenza controllare la fame, lo specchio non ti fa vedere come realmente sei, e quindi è impossibile rendersi conto da soli. Quando mia sorella un giorno mi ha detto di volermi ricoverare ho capito che qualcosa non andava. Ero alta un metro e settantacinque e pesavo trentanove chili, ma non mi ero resa conto fosse un problema. Dal giorno dell’ingresso in centro, ho messo in discussione tutta la mia vita fino ad accorgermi, dopo qualche mese di ricovero, di essere realmente ammalata.

Alessandro, il compagno che l’ha sostenuta

Valentina ringrazia quanti l’hanno sostenuta durante questo doloroso percorso. Accanto a lei ci sono stati i genitori, la sorella e Alessandro De Luca, manager poi diventato suo compagno di vita. Alessandro è lo stesso che confermò l’ingresso in clinica di Valentina, colui che maggiormente ha spinto affinché l’ex tronista di Uomini e Donne cominciasse ad affrontare seriamente i suoi problemi: “Il mio compagno mi è stato accanto anche nei momenti in cui stavo fisicamente troppo male. Mi aiutava a vestirmi, mi accompagnava a fare le commissioni giornaliere che da sola non riuscivo più a fare. So che ha sofferto molto a vedermi in certe condizioni e abbiamo sofferto anche come coppia: era come se ci fosse un intruso tra noi, e quell’intruso era proprio la mia malattia. Sono molto riconoscente nei suoi confronti, e con il tempo stiamo riscoprendo il bello di essere una coppia e non più infermiere e paziente”. A breve Valentina tornerà alla sua vita di sempre, una circostanza che un po’ la spaventa:

La paura di ricaderci c’è sempre, ma ora so che ho gli strumenti per riconoscere la malattia. Sto ancora lottando, qualcosa è rimasto e sto lavorando per toglierlo completamente. Non vedo l’ora di poter tornare a casa, e riprendere il mio tour da dj. Mi manca veramente tanto.

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