Il Codacons chiede la chiusura del GFVip: “Omofobo e sessista, episodi inaccettabili”
La bufera scoppiata intorno al Grande Fratello Vip non sembra arrestarsi. Troppe le scene discutibili viste all'interno della Casa, che hanno fatto insorgere il pubblico contro i toni spesso sessisti e omofobi di alcuni dei personaggi presenti. A pretendere la chiusura del programma ora è addirittura il Codacons, intervenuto per bocca del presidente Carlo Rienzi: "Inaccettabile che in un paese dove ogni giorno ci si indigna per atti di violenza sulle donne e per gravi episodi omofobici, possano andare in onda trasmissioni nelle quali emerge sessismo, maschilismo e omofobia".
Dagli insulti ai gay di Russo allo scandalo Bettarini
Quella della prima edizione del Gf Vip è una deriva che non deve forse stupire: impossibile, però, passare sopra alle affermazioni più forti, pronunciate senza troppa preoccupazione di fronte alle telecamere.Gli insulti di Clemente Russo a Bosco Cobos, definito "friariello-ricchiunciello", e il clamoroso dialogo tra lo stesso Russo e Stefano Bettarini, che ha raccontato in diretta i reciproci tradimenti con Simona Ventura (con successiva e inevitabile replica dell'avvocato della conduttrice, che procederà per vie legali contro l'ex marito e il pugile) hanno sollevato un polverone mediatico senza precedenti.
Il Codacons: "Messaggi pericolosi per i giovani"
Da qui le durissime accuse del Codacons:"La messa in onda in diretta di affermazioni offensive per la figura delle donne e per gli omossessuali, senza alcun contraddittorio o censura, lancia messaggi pericolosissimi ai più giovani, che come noto emulano i comportamenti dei personaggi famosi visti in tv". Chiude così Rienzi, rivolgendosi direttamente a Mediaset:
Ad aggravare la situazione, il fatto che insulti e affermazioni sessiste e omofobe non si limitino al programma, ma vengano amplificate dai social network attraverso la pubblicazione di filmati del “Gf vip”, arrivando così ad un pubblico incredibilmente esteso. Per tale motivo, chiediamo oggi ai vertici di Canale 5 la chiusura immediata della trasmissione e il licenziamento degli autori del programma, che hanno permesso la messa in onda di affermazioni pericolosissime e lesive della dignità di donne e gay.