Angelo Sanzio prima del Grande Fratello 2018: “Entrai in seminario, sarei stato un prete gay”
Angelo Sanzio, che aveva già affidato ai suoi compagni di gioco alcune confessioni private riguardanti la sua vita fuori dal Grande Fratello, ha rivelato ad Aida Nizar e a Mariana Falace di avere vissuto per 7 mesi in seminario, convinto di volersi fare prete. Dichiaratamente omosessuale, il giovane Ken italiano ha tracciato un quadro piuttosto intimo della sua vita privata e delle difficoltà vissute fino a oggi, prima di essere riconosciuto e accettato.
Il racconto di Angelo Sanzio
Angelo ha raccontato la sua storia passata, partendo proprio da quel periodo particolare della sua vita: “Ero entrato in seminario per diventare prete. Ho fatto un periodo di discernimento e poi sono accadute delle cose che mi hanno fatto capire che non era quella la mia strada. Potevo fare del bene senza avere un vestito addosso. Ci sono stato pochissimo, 7 mesi, però è stata una bella esperienza. Si andava all’università, studiavamo tantissimo. È stato un momento di crescita e non me ne pento. Quando decisi di andare via, il rettore mi disse che se avessi cambiato idea, le porte sarebbero state sempre aperte”.
Le domande di Aida Nizar sulla sua omosessualità
È stata Aida a sollevare la questione legata alla sessualità di Angelo. Con candore, facendo riferimento alle regole della Chiesa che ancora rifiuta l’omosessualità, ha chiesto ad Angelo: “Sapevi già di essere omosessuale? E volevi essere prete? Questo non si può. Ci sono delle regole nella Chiesa. Grazie a Papa Francesco tutto questo sta cambiando”. Angelo ha spiegato che una cosa non avrebbe escluso l’altra: “Sì ma io non toccavo carne. Credo che in alcune circostanze come il sacerdozio, gli omosessuali siano chiamati a uno sforzo maggiore. Credo che alcuni santi fossero omosessuali pur vivendo la loro condizione in modo pieno”.
Il bullismo subito dal Ken italiano
Angelo aveva già raccontato parte del suo passato doloroso. Rivelò di essere stato vittima di bullismo proprio perché omosessuale. Non ha ancora dimenticato quel periodo che continua a procurargli dolore: “Crescendo ero diventato la preda ambita di alcuni padri dei miei amici, che ci hanno provato spudoratamente. Ho avuto un odio verso il mio stesso sesso. Non mi sapevo relazionare con i maschi perché li odiavo, mi facevano schifo. Alla fine ho attraversato un percorso con una psicologa a 18 anni, ho metabolizzato, ho perdonato e sono guarito”.