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Assassinato il Brad Pitt iracheno, torturato e mutilato perché sospettato di essere gay

L’attore e modello iracheno Karar Nushi è stato trovato assassinato a Baghdad. Ribattezzato dalla stampa locale il “Brad Pitt iracheno”, sarebbe stato ucciso da un gruppo islamista legato all’Isis che non gli perdonava lo stile di vita all’occidentale.
A cura di Stefania Rocco
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È stato ritrovato barbaramente mutilato e torturato il corpo di Karar Nushi, attore e modello iracheno che amava vivere all’occidentale. Ribattezzato dalla stampa locale il “Brad Pitt iracheno”, lavorava nel settore dello spettacolo ma non si sarebbe mai conformato ai dettami estetici imposti dalla sua cultura. Amava portare i capelli lunghi e biondi e vestirsi con abiti particolarmente aderenti. La scomparsa dell’uomo era stata denunciata dalla sua famiglia poche ore prima del ritrovamento del cadavere.

Il ritrovamento del cadavere

Il corpo di Karar è stato ritrovato privo di vita lunedì scorso a Palestine Street, a nord della capitale. Il cadavere sarebbe stato barbaramente mutilato e torturato. A ucciderlo pare sia stato un gruppo islamista legato all’Isis che non gli perdonava lo stile di vita. Sono numerosi i fan che sulla pagina Facebook del modello, proprio in queste ore, ricordano le minacce di morte ricevute da Nushi prima del suo omicidio. Pare fosse stato preso di mira con segnalazioni anonime per “gli abiti eccentrici e a lunga chioma bionda”. Karar non si era lasciato intimidire e, proprio nei giorni che hanno preceduto il suo assassinio, aveva annunciato che avrebbe partecipato a un concorso di bellezza.

Le minacce ricevute prima dell’omicidio

Il modello, che studiava presso l’Accademia di Belle Arti a Baghdad, veniva sistematicamente accusato di avere atteggiamenti omosessuali e di frequentare con assiduità le colleghe donne. La rete televisiva NTR ha dichiarato che il corpo di Karar presentava numerosi segni di tortura e svariate ferite. La televisione irachena ne parla oggi come di un esempio di coraggio nonché come l’ultima vittima tra quelle sempre più numerose uccisa perché sospettava di essere omosessuale. Dietro l’ennesima barbarie si nasconderebbero gruppi islamici sia sunniti che sciiti che dal 2003, starebbero seminando il terrore, rapendo e torturando giovani uomini accusati di essere omosessuali.

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