Bobbi Kristina Brown verso la fine, non riceverà più cure: “Ora è nelle mani di Dio”
La tragedia che ha colpito Bobbi Kristina Brown, in coma dallo scorso gennaio, ora sembra davvero avviarsi verso una drammatica conclusione. Dagli Stati Uniti arriva la notizia che nella giornata di oggi, mercoledì 24 giugno, la figlia di Whitney Houston è stata trasferita dall'ospedale che la ospita dallo scorso gennaio a un "hospice care", una struttura destinata ai malati terminali. "Le sue condizioni vitali sono definitivamente peggiorate", ha annunciato la zia Pat Houston, tanto che non verrà più somministrata alcuna cura per tenerla in vita. Secondo quanto riferisce "In Touch Weekly", la 22enne sarà lasciata morire in modo naturale. In una nota la famiglia ha ringraziato tutti coloro che hanno pregato per Bobbi, dichiarando che ora lei "è nelle mani di Dio". Secondo TMZ, la decisione di trasferire la ragazza sarebbe arrivata dopo una visita neurologica, durante la quale sarebbe emerso come ormai non ci sia più speranza.
A gennaio fu ritrovata priva di sensi nella vasca da bagno
La straziante vicenda della Brown dura dallo scorso 31 gennaio, quando venne ritrovata priva di conoscenza nella vasca da bagno della casa condivisa con il compagno Nick Gordon. Da quel momento, la figlia della nota popstar morta nel 2012 (in circostanze drammaticamente simili) non si è più risvegliata. Le ragioni del collasso non sono mai state del tutto chiarite, anche se in più occasioni si è fatto riferimento a una possibile overdose di psicofarmaci. Lo stesso Nick Gordon è stato interrogato dalla polizia per un possibile coinvolgimento nella tragedia. L'uomo, legato sentimentalmente alla Brown ma in realtà suo fratellastro (venne adottato da Whitney Houston), si è sempre proclamato estraneo ai fatti e ha accusato i familiari di lei di avergli negato il permesso di farle visita.
Le accuse a Nick Gordon: l'avrebbe ferita e derubata
A complicare ulteriormente la situazione di Gordon, sono alcune inquietanti accuse arrivate proprio poche ore fa. L'uomo avrebbe causato gravi ferite alla Brown e, inoltre, l'avrebbe derubata di ingenti quantità di denaro approfittando del coma. Il tutore della ragazza nominato dal tribunale ha così intentato nei confronti di Gordon una causa civile del valore di ben 10 milioni di dollari.
Un'odissea durata cinque mesi
Dall'entrata in coma, per settimane si sono susseguite voci contrastanti. Inizialmente sembrava che fosse stata confermata la morte cerebrale, eppure una dichiarazione rilasciata dalla zia alcuni giorni dopo ("Migliora, sta aprendo gli occhi") fece ben sperare tutti gli amici e i sostenitori della famiglia. Ad aprile, si parlò tuttavia di danni cerebrali irreversibili. Il padre Bobby Brown si sarebbe sempre opposto allo spegnimento del supporto vitale e non ha mai smesso di confidare in un miracolo. Ora persino lui sembra essersi rassegnato: dopo mesi di dolore e preghiere, sembra davvero che non ci sia più nulla da fare.