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Gabriele Muccino su Vanity Fair: sono arrabbiato con Pietro Taricone

Gabriele Muccino, il primo regista che ha creduto in Pietro Taricone come attore, esprime il suo dolore e la sua rabbia per questa perdita.
A cura di ilaria
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Quando si è diffusa la notizia della morte di Pietro Taricone, tanti sono stati i messaggi di solidarietà e di affetto della gente comune, che l'aveva amato perché l'aveva conosciuti in quei 100 giorni da Grande Fratello.

Molti sono stati anche i ricordi degli amici e delle persone del mondo dello spettacolo che l'avevano conosciuto. Daria Bignardi è stata la sua prima conduttrice, il suo punto di riferimento fuori dalla Casa, poi Roberto Saviano, amico d'infanzia e anche Barbara D'Urso aveva ricordato con un pensiero Pietro.

Vanity Fair, con uno speciale dedicato al ‘Guerriero', riporta le frasi di rabbia e di dolore di Gabriele Muccino, il primo regista che ha creduto nell'ex gieffino, che l'ha cercato e gli ha voluto dare un chance nel mono del cinema, nel film ‘Ricordati di me'.

Muccino ricorda: "Lo avevo cercato io, ero incuriosito da questo battitore libero che avevo visto nel Grande Fratello, ed era la persona giusta per quella parte. Ho scoperto un uomo molto genuino e autoironico. Un ragazzo dall'animo pulito, che era finito prigioniero di un sistema più grande di lui. Dopo quel film, abbiamo mantenuto un rapporto di affettuosa lontananza".

Ma ora c'è tanta rabbia nel suo cuore, per questa perdita: "E adesso quello che provo, oltre a un grandissimo dolore, è una rabbia immensa. Sono arrabbiato con Pietro per quello che ha fatto. In quel campo volo, che un mio amico frequenta, solo un mese fa era morto un altro ragazzo".

"La vita, per me, ha limiti oltre cui non la puoi sfidare. Certo, ti può capitare anche di uscire di casa e morire investito. Ma questo è un modo di sfidare il pericolo, come quando sali su un'auto veloce e ti schianti. Ognuno riempie la propria esistenza di adrenalina a modo suo. Lo capisco, ma non lo sopporto. È per questo che quello che provo è sgomento, ma anche tantissima rabbia".

Ilaria Aurino

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