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Il flirt Obama-Beyoncé scatena la satira, ma anche qualche pensiero malizioso

La stampa americana fa gruppo intorno al suo Presidente e contrattacca: “Accuse assurde, i francesi sono pazzi” e usano il caso Hollande-Gayet come possibile movente per fomentare lo scandalo. E intanto la Rete si scatena con la satira.
A cura di G.D.
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La stampa americana fa gruppo intorno al suo Presidente e contrattacca: "Accuse assurde, i francesi sono pazzi" e usano il caso Hollande-Gayet come possibile movente per lo scandalo. Un Premier italiano molto potente disse: "A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca".

"Le voci su una presunta relazione tra Barack Obama e Beyoncé sono assurde". Così si può sintetizzare la somma delle reazioni della stampa americana all'affaire che ha fatto tremare la Casa Bianca nel bel mezzo del pomeriggio di ieri. Sostanzialmente poche le testate autorevoli che hanno deciso di parlarne, quasi come se il sasso nello stagno lanciato dal paparazzo francese Pascal Rostain, circa un dossier in possesso del Washington Post pronto ad essere pubblicato sulla crisi coniugale insanabile tra Barack e Michelle, fosse semplicemente da ritenersi la peggiore delle bufale mai partorite. Poco importa se "Le Figaro" e l'autorevole blog di Morandini hanno entrambi deciso di dare ampio risalto alla questione, rilanciando le dichiarazioni di Rostain, perché l'atteggiamento della stampa americana resta ironico.  "Francesi pazzi", scrive il Daily Mail mentre il Washington Post è subito corso ai ripari, smentendo tutto attraverso le parole del responsabile della comunicazione Kristine Coratti all'edizione francese del Vanity Fair.

La smentita corale. Ma è proprio questa corsa alla smentita, questo inedito far fronte comune da parte della stampa americana, che lascia più di un dubbio perché, se è vero che la notizia possa apparire come una colossale fregnaccia, "Obama e Beyoncé amanti" resta un titolo che ha la potenza distruttiva di uno tsunami.  Così i francesi saranno pure pazzi, noi europei saremmo pure creduloni, ma la controffensiva dello Zio Sam suona ancor più calunniosa della dichiarazione di Rostain che, ricordiamo per dover di cronaca, è stata ritrattata su Public poche ore dopo il grande botto: "Mai detto che sarebbe uscita domani, ma solo che il Washington Post sta lavorando ad un dossier", aggiungendo che i giornalisti del WP avrebbero in serbo il materiale da tempo e che sarebbero intenzionati a pubblicare solo quando avranno la certezza "al 150% di quello che stanno facendo".

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Ma adesso quelle foto in occasione del Giuramento del Presidente, dove Beyoncé e Barack si scambiano saluti calorosi e dolci sussurri all'orecchio, oggi assumono la forma di un intricato enigma, di un mastodontico equivoco. La stampa a stelle e strisce, però, resta a far gruppo come i "300" di Leonida e si stringe intorno ai colleghi del Washington Post a difesa dei baluardi dell'americanismo, il Presidente e la Diva dell'R'n'B, e poco importa se, a guardare i corsi e ricorsi storici, si trovano precedenti illustri (Kennedy-Marilyn, remember?).

Tutti contro quei "pazzi" dei francesi e ad avere più stile nella difensiva è senza dubbio il "Time" che chiude il suo pezzo d'attacco con le foto felici delle coppie regolari, Barack-Michelle e JayZ-Beyoncé, ed un messaggio abbastanza chiaro: "Spiacente Hollande, sei da solo".  Chiaro, no? Il caso Hollande-Gayet costituirebbe un "movente" per la Francia di creare scandalo e spostare l'attenzione, minando la serenità dell'uomo più potente del mondo.

E quel bel po' di coincidenze? Dalle recenti visite di Beyoncé e famiglia alla Casa Bianca, dove oggi appare strano l'attaccamento che il cane presidenziale Bo ha mostrato per la popstar, agli endorsement in pubblico del Presidente per la ex Destiny's Child fino ad una dichiarazione di Michelle Obama che risale al 2012: "Voglio essere come Beyoncé".

A voler essere scrupolosi, e non pazzi attenzione, si potrebbe anche aprire un fascicolo sul presentimento femminile, riconosciuta universalmente come una scienza esatta. Alcuni tweet del passato, al pari di quelle fotografie, oggi assumono un retrogusto beffardo.

I fatti, oggi, dicono che è tutto falso, la smentita è stata fulminea e perfettamente sincronizzata. E questo è un aspetto che non quadra. Se agli occhi degli americani, i francesi sono pazzi, assurdi e avvelenati dal caso Hollande, chissà che figura ci facciamo noi a citare una frase attribuita, il caso vuole, ad un altro Premier potente: A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. 

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