Il parto difficile di Rocìo: “Ho avuto un cesareo, Luna aveva 3 giri di cordone al collo”
La gravidanza di Rocío Muñoz Morales è stata tra le più chiacchierate del 2015 ormai finito, soprattutto perché frutto della storia d’amore con Raoul Bova. Fin dal momento in cui è stata resa pubblica la loro relazione, il percorso di questa coppia è stato in salita. L’attore usciva dal matrimonio con Chiara Giordano mentre l’attrice spagnola, apparentemente single, è stata accusata dal suo ex fidanzato di averlo usato per tradire il divo italiano. Sempre insieme, sono riusciti a passare sopra ogni pettegolezzo e, a inizio dicembre, è nata la piccola Luna, frutto del loro amore. A distanza di poco più di un mese da quel momento, Rocìo racconta a Vanity Fair com’è la sua nuova vita da mamma e ne approfitta per fare il punto su una serie di cattiverie che le sono state rivolte contro, smentendo con decisione ogni colpa:
Ho avuto nove mesi senza problemi, e un parto cesareo perché Luna aveva tre giri di cordone ombelicale intorno al collo: lo avrei voluto naturale, ma non è stato possibile. Però ero cosciente, ho seguito tutto. In sala parto eravamo su di giri: cantavamo, persino. Ho pensato: la prossima volta che sono giù di morale vado a farmi fare un’epidurale. È vero che sono tornata magra a pochi giorni dal parto ma non ho fatto nessuna dieta, né durante né dopo il parto. Avevo la pancia piccola perché la bambina era piccola. Hanno scritto che non mangiavo nulla, addirittura che ho partorito in anticipo per non ingrassare: tutte sciocchezze, ovvio. Avrei accettato con gioia ogni cambiamento, sapendo che avveniva per Luna, del resto non sono per nulla ossessionata dal mio corpo. Semplicemente, sono fatta così: da ragazzina mi chiamavano “asse da stiro”.
Rocìo: “Mi sono innamorata di Raoul Bova perché è buono”
Quando le si chiede che cosa sia stato a farla innamorare di Raoul – che, per inciso, non avrebbe affatto perso la testa per Megan Montaner – Rocìo risponde:
Penso di non aver mai conosciuto una persona con il cuore così buono, così non contaminato. Nella mia generazione, purtroppo, non ce ne sono tanti così. Cerco ogni giorno di essere migliore – una figlia migliore, un’amica migliore – ma non riesco a essere come lui. Raoul è più buono di me. Penso che sia così bello proprio perché è bello dentro. Della bellezza punto e basta ti stufi dopo un weekend.
E, infine, ammette di aver fatto l’abitudine ai paparazzi. Dal momento in cui è uscita allo scoperto accanto a Bova, è stata costretta a digerire il fatto che l’attenzione dei mass media facesse parte del gioco:
I paparazzi li conosciamo tutti ormai, a ognuno ho dato un soprannome. Mi fanno tenerezza, hanno famiglia, figli, ma stanno sempre lì, dormono in macchina. Se io e Raoul abbiamo intenzione di passare la giornata in casa, li avvisiamo: smontate pure, non facciamo niente. Qualche giorno fa siamo andati sulla spiaggia di Anzio, il primo pranzo fuori dopo la nascita della bambina. Ci hanno seguiti in motorino, col freddo. Quando siamo arrivati al ristorante, Raoul ha detto: “Accomodatevi, siete miei ospiti”.