Mara Carfagna dal calendario al ministero: la più amata dagli adulteri
Di solito quando le cose iniziano male tendono a finire peggio, ma nel caso del ministro delle pari opportunità Mara Carfagna, potrebbe essere una di quelle eccezioni che confermano la regola. La sua nomina a ministro nel 2008 nel governo Berlusconi tris fece gridare allo scandalo: una ex soubrette che ha fatto un calendario, senza esperienza diventa ministro della repubblica, per giunta a capo di un ministero che tratta temi delicati come la discriminazione di genere e la parità sociale delle minoranze.
Il mondo politico e dell’informazione insorse, definendo la nomina della Carfagna come il gradino più basso della politica berlusconiana, il non plus ultra di quello che Paolo Guzzanti, definì mignottocrazia, ossia il dare incarichi politici alle donne che i potenti si portano a letto. Gli inizi non furono facili e gli scivoloni non si fecero attendere, come quando ebbe a dire che i gay sono costituzionalmente sterili e scatenando una polemica con l’allora deputato di rifondazione Vladimir Luxuria.
Ma col tempo il ministro si è impegnata in alcune battaglie importanti nelle quali ha ottenuto ottimi risultati, come la lotta alla prostituzione con l’inserimento di norme punitive per i clienti e soprattutto la legge che ha definito lo stalking, ossia il perseguitare con telefonate e appostamenti una persona, come reato penale, ottenendo un forte riscontro tra le tante donne che hanno subito o subiscono questa violenza psicologica da parte di ex fidanzati o ammiratori.
Mara è sempre stata fedele al governo, però non si è tirata indietro quando si è trattato di difendere gli omosessuali dopo la battuta di Berlusconi sui gay, criticando i modi e i termini della dichiarazione. Durante la crisi all’interno del partito con la nascita di Futuro e Libertà si sono rincorse voci insistenti di un passaggio di Mara con quello schieramento, in base anche ad un presunto flirt con il numero due del neonato partito Italo Bocchino. Una foto scattata da Alessandra Mussolini che li ritraeva insieme fece molto scalpore i diede inizio ad una diatriba fra le due politiche campane. In un intervista al Mattino il ministro ha definito la Mussolini una vajassa, termine del dialetto napoletano con il quale si indica una donna dai modi spicci e volgari, e fu subito pronta ovviamente la risposta piccata della Mussolini.
In parlamento quando si stava votando la fiducia al governo Berlusconi, il deputato del PD Piero Fassino leggeva il suo intervento dove criticava il governo sulla situazione dei rifiuti a Napoli e alle continue interruzioni della Mussolini ha detto “lei è stata correttamente definita” riferendosi al vajassa della Carfagna. La Mussolini è andata su tutte le furie e si è scagliata contro il ministro urlandole “hai visto cosa hai fatto?”.
La carriera politica della Carfagna continua e anche il suo gradimento cresce. Infatti un sondaggio condotto da gleeden.com la ministra è la donna più desiderata dagli adulteri, ed è stata definita il ministro più bello del mondo. Mara Carfagna e Marco Mezzaroma stanno ancora insieme, gli adulteri dovranno attendere.