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Marina La Rosa: “Io sto con Clemente Russo. La Blasi? Chiamiamola conduzione…”

L’ex “gattamorta” della prima edizione del Grande Fratello non le manda certo a dire sedendosi “dalla parte del torto” nella vicenda “Bettarini-Russo”: “Il reality è reality invece Clemente è stato chiamato addirittura a scusarsi per ossequiare il finto buonismo”. E su Ilary Blasi: “Chiamiamola conduzione, non governa bene la lingua italiana”.
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A parlare del Grande Fratello Vip arriva un personaggio che ha fatto la storia: è Marina La Rosa, la ex gattamorta della prima edizione. Il terreno di gioco è sempre quello, Clemente Russo e la sua eliminazione. Se con Salvo Veneziano, altro grande protagonista del Gf1, il carico è stato pesante con un confronto, ingeneroso in verità, con Pietro Taricone, qui siamo di fronte ad una difesa nei confronti del pugile.

Marina La Rosa ha scritto una lettera indirizzata a Dagospia in cui difende a spada tratta Clemente Russo dalla macelleria mediatica ai suoi danni, e non solo. Una lunga e interessante premessa per raccontare quello che è stato il dopo Gf, con quei 10 ragazzi arrivati lì senza sapere cosa sarebbe successo una volta terminata l'esperienza. Solo Sergio Volpini, "ottusangolo per niente ottuso" rivela, sapeva di cosa si trattasse perché aveva studiato le edizioni straniere.

Era il primo reality in Italia e nessuno sapeva bene cosa fosse tranne lui, Sergio Volpini. Sergio, ribattezzato – come solo i geni sanno fare – l’Ottusangolo (ma tutto era tranne che ottuso), si informò, studiò cosa fosse questo programma esistente già in altri paesi e decise dunque di partecipare alla selezioni. Selezioni lunghissime, ma vi assicuro che essere scelti tra 16.000 persone fa un certo effetto. Non c’erano dubbi, noi dieci avevamo qualcosa in più, eravamo i prescelti. […]  La cosa più sconcertante di quel programma è che ebbe talmente tanto successo che i sedicenti vip dell’epoca impararono fin da subito ad odiarci.

"I vip stanno dando il peggio di se stessi"

La televisione è un tritacarne e il Grande Fratello avrebbe dovuto fermarsi dopo tre edizioni. Questo in sostanza il discorso di Marina La Rosa che punta il dito contro quei vip che, tolto il filtro della celebrità, all'interno della casa si mostrano per quello che sono realmente.

La televisione è un tritacarne ed io dovevo essere lì, qui, là, qua e anche quo e sempre sorridente. […]  L’esperimento di Orwell poteva anche andare bene una seconda, forse una terza volta ma non di certo 16 edizioni! Così il Grande Fratello ha pensato bene di proporre una novità, persone già famose. Detto fatto. […] Assistiamo infatti ad una sorta di processo di involuzione umana. Il vip all’interno della casa è man mano costretto a togliere i filtri della celebrità, del personaggio, trasformandosi in persona “normale”, ma non per questo umanamente migliore, anzi…quello che sta accadendo in questi giorni nella casa, nonostante le pailletes di Valeria Marini, altro non è che la triste realtà. […]E così i nostri cari vip, una volta tolta la maschera, danno il peggio di se stessi.

"Bettarini e Russo non sono assassini"

"Clemente Russo non è un mostro e al Gf sono ipocriti". Sembra quasi ricalcare le parole di Andrea Parrella per Fanpage.it:

Andiamo per ordine: Bettarini non sarà stato di certo un gentleman, ma non ha fatto niente di diverso da ciò che fanno la maggior parte degli uomini, piuttosto trovo alquanto bizzarro che due delle donne all’interno della casa facciano parte della stessa lista. Ma, in tutta sincerità, fosse stato Brad Pitt, anch’io ne avrei voluto far parte. Insomma, de gustibus…In quanto all’ “assassino”, Clemente Russo per intenderci, trovo più che esagerata l’accusa di istigazione al femminicidio.. Quando è stato formulato il maldestro atto d’accusa dallo studio televisivo nei suoi confronti, lui – dopo aver pensato fosse uno scherzo – ha abbozzato una frase del tipo “il reality è reality”. Nulla di più vero. Il campione è stato addirittura chiamato a scusarsi pubblicamente per ossequiare il finto buonismo, che deve pur sempre regnare nel tubo catodico. Più che assassino è solo la vittima sacrificale della puntata, da esporre sull’altare della sacra audience. Io non ci sto. Io sto con Clemente, nu brav’ uaglione.

In conclusione arriva anche la stoccata finale ad Ilary Blasi, protagonista di una conduzione – a detta di Marina La Rosa – non impeccabile:

Chiudo con la (chiamiamola) conduzione, nonostante Ilary non governi magistralmente la lingua italiana, io la guarderei per ore ed ore ed ore.. aò è bella da morì, ammappete!

Insomma, Marina La Rosa non le manda a dire e si siede "dalla parte del torto" in questa vicenda. Arriveranno reazioni?

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