Nando Colelli chiede scusa ai gay e a Margherita, dopo il video de Le Iene
Chi ha guardato Le Iene, o chi ha letto del servizio in cui Nando ammette di aver tradito Margherita, ora sa che Nando Colelli segue i consigli del suo “manager familiare”, prima di esporsi pubblicamente. Non vi è alcun dubbio che l'intervista a Le Iene è decisamente sfuggita al controllo familiare, ma la rettifica concessa da Domenica 5 no. Dall'insistenza con cui Nando chiede scusa agli omosessuali in risposta a qualsiasi tipo di domanda, sembra piuttosto evidente che qualcuno gli abbia preventivamente suggerito di rimarcare quelle scuse. Ma entriamo nel vivo della redenzione nandesca.
Innanzitutto l'ex concorrente del Grande Fratello 11 si tiene ben lontano dall'accusare di tutto Le Iene, affermando che loro hanno fatto il proprio mestiere, e che la sua ingenuità ha fatto il resto. “Chiedo scusa agli uomini sessuali. […] Doveva essere un servizio simpatico. Ma quando mi sono rivisto ho pensato che faccio davvero schifo. Chiedo scusa a tutti. […] Non sapevo che potevano mandare quelle scene. Loro hanno fatto il loro lavoro, io mi sono confidato, e ho sbagliato. […] Lo sbaglio più grande mio è stato usare la droga. […] io ho amici gay” (un classico) “sono persone normali”. Segue un tentativo di riabilitazione personale, nel momento in cui Nando racconta che coi soldi guadagnati aiuterà la sua famiglia, e che è pronto a tornare a lavorare anche domani stesso, se il suo successo dovesse interrompersi improvvisamente. “Ho fatto troppo il buffone e il gradasso. Questo non è Nando”.
Il tema successivo, accantonate le scuse di routine, è Margherita Zanatta. Rettificando la versione data a Le Iene, secondo cui l'amore con Margherita sarebbe frutto di un piano di gioco, afferma: “non volevo fare nessuna strategia, non sapevo nemmeno se fidanzarmi”, e riguardo le menzogne raccontate a Margherita per settimane, negando di aver trascorso la famosa notte insieme ad Alessandra, finalmente Nando ammette tutto. Con aria contrita e voce rotta, ammette che con Alessandra non solo c'è stato il bacio, ma molto di più, e aggiunge: “Non m'andava che lo sapevano tutti. Volevo raccontarlo solo a lei. Ho mentito per proteggerla, perchè non è bello che una persona si sente tradita.”.
Sul tema della ragazza di Milano con cui avrebbe una frequentazione assidua, Nando sembra impreparato a dare risposte: “la fraquentavo, ora non più. Vabbè, la frequento. Non sono fidanzato con lei. Abbiamo un'amicizia. Vabbè, una relazione”. Che si tratti di Carla Demarzio, vista l'aggressione di Nando ad un paparazzo che li ritraeva insieme in quel di Milano? Chi lo sa, ma ha un'importanza relativa. Nando dovrà ingoiare ancora altri rospi.
Il primo si prospetta per lunedì, quando il Grande Fratello 11 gli darà la possibilità di spiegare tutto a Margherita. Del secondo rospo ha già ingoiato la testa, nel momento in cui Alessandra rivela a Mattino 5 che Nando frequenta i travestiti. Quest'oggi ingoia anche il resto, subendo l'invettiva di Alessandra tramite un videomessaggio di fuoco, in cui gli vien dato del “vergognoso, scandaloso, meschino, squallido, e bugiardo”. Alessandra non si limita a questo: rende conto dei guai che ha passato col lavoro e con la famiglia, e chiede a Nando pubbliche scuse. Nando a quel punto ha già deciso di congedarsi, e da dietro le quinte di Domenica 5 risponde: “le scuse gliele do, ma non sono un idiota. Non voglio raccontare tutto, ma è lei che mi ha rotto le scatole”.
Il terzo rospo indigesto viene proposto da Parpiglia, il quale, dopo aver ascoltato la madre di Margherita, ne riporta il pensiero: “la madre di Margherita non ha più piacere che il nome della famiglia Zanatta venga accostato a questo ragazzo”.
Fin qui il resoconto. Affidiamo alle parole di Pietro Titone il commento forse più esaustivo: gran parte di quanto ha detto Nando Colelli nel video de Le Iene è vero, nel senso che corrisponde al suo pensiero e alle sue verità. Ma è altrettanto vero che il successo piombato improvvisamente su un ragazzo giovane e sprovveduto, ha contribuito a gonfiarne gli strafalcioni molto oltre i demeriti effettivi. Fino all'autocombustione definitiva.