Prandelli in Nazionale dopo Lippi: il lavoro di Marcello non è da buttare
Dopo l’eliminazione degli Azzurri dai Mondiali 2010 e l’esonero di Marcello Lippi schiaffeggiato dal tricheco su Youtube per la gioia dei tifosi italiani, vendicati così dal simpatico mammifero marino, l’attuale ct della Nazionale, Cesare Prandelli, si è presentato al cospetto degli appassionati di calcio delusi dalla prestazione del team italiano.
“Ricette per fare bene non ce ne sono e il lavoro di Marcello non è da buttare. Intanto gli faccio un saluto particolare, perché è un campione del mondo: lascia un certo tipo di mentalità, e dobbiamo partire da questo”, con queste parole l’ex allenatore della Fiorentina ha rivolto i suoi omaggi a Marcello Lippi in occasione del suo insediamento, voluto fortemente da Abete, e ha poi aggiunto: “Dobbiamo fare gruppo, partire dalle qualità umane, perché tutte le risorse umane sono fondamentali”.
E sono state proprio le qualità umane dei calciatori ad aver destato maggiore rabbia nei tifosi nostrani. Marcello Lippi, infatti, aveva scelto di non convocare Antonio Cassano e Mario Balotelli fenomeni mancati ai Mondiali 2010 in Sudafrica.
Le motivazioni di tanto coraggio sono tutte da ricondurre ai comportamenti sopra le righe dei due campioni. Mentre Mario Balotelli sparava a Milano, scambiando il capoluogo lombardo per il set cinematografico di Mezzogiorno di fuoco, Cassano sposava Carolina Marcialis dopo le cassanate, diventate ormai un cult per i sostenitori del barese.
Nell’attesa delle soluzioni di Prandelli appare lampante che il panorama calcistico italiano versa in una profonda crisi e urgono drastiche prese di posizioni.
Anche perché, diciamocelo onestamente, vorremmo evitarci spettacoli tipo le lacrime di Linda Santaguida per Fabio Quagliarella, altrimenti costretto a dover consolare l’ex fidanzata di Costantino Vitagliano.
Alessia Mancini