Il GF Vip perdona Marco Predolin, riammesso in studio dopo la squalifica per bestemmia
Marco Predolin è stato “perdonato”. Il primo – e si spera unico – squalificato di questa edizione del Grande Fratello Vip è riuscito a convincere la redazione del reality show della sua buona fede rispetto alla bestemmia (che bestemmia non era) pronunciata di fronte alle telecamere. Nel corso della quinta puntata che sta andando in onda proprio in queste ore ci si è accorti che Marco siede tra gli eliminati accanto a Carla Cruz e Serena Grandi. Ancora assente Carmen Di Pietro che dovrebbe entrare in studio a breve.
La bestemmia in diretta
“Mannaggia la Ma***”: sono state queste la parole che sono costate la squalifica a Predolin. Durante una conversazione goliardica con Luca Onestini e Gianluca Impastato, l’ex conduttore si è lasciato sfuggire una frase ritenuta offensiva e in piena violazione dello spirito del gioco. La squalifica è stata comunicata a Predolin in diretta che ha abbandonato la Casa malvolentieri, per poi commuoversi in studio dove ha spiegato le sue ragioni.
La squalifica di Predolin
La squalifica di Predolin, avvenuta anche dopo il malcontento generato tra gli spettatori a causa di alcune sue frasi omofobe, potrebbe non essere stata strettamente corretta, almeno sotto il profilo giuridico. Pare infatti che imprecare contro un personaggio biblico che non sia una Divinità, nel senso più preciso del termine, non equivalga a bestemmia. Ciò non toglie che le sue parole siano state lesive della sensibilità del pubblico e, soprattutto, in controtendenza rispetto al regolamento della trasmissione.
Lo sfogo del conduttore fuori dalla Casa
Dopo la sua uscita dalla Casa, Predolin si è sfogato in una lunga diretta su Instagram. L’ex conduttore non ha apprezzato il fatto di essere stato allontanato dalla trasmissione per motivi che considera banali. Pur essendosi scusato per le frasi apparentemente omofobe pronunciate, l’uomo non ha fatto marcia indietro, rimarcando ancora una volta lo spirito goliardico della discussione in occasione della quale sono state pronunciate le parole che gli sono costate l’esclusione.