Johnny Depp e Amber Heard, terzo giorno a processo: “Relazione in caduta libera, mai fatto violenze”
Terzo giorno del processo di Johnny Depp contro il Sun, che lo definì "picchiatore di mogli" in riferimento alle liti furiose tra lui e la ex moglie Amber Heard in Australia e su un'isola privata delle Bahamas. Nuovi dettagli emergono dalle varie udienze del dibattimento. Nella giornata di oggi c'è stato il controinterrogatorio della legale del Sun, Sasha Wass, in cui Johnny Depp ha descritto la relazione con Amber Heard come fragile e nata in un momento in cui si sentiva in costante "caduta libera", negando però di essere stato violento
Le parole di Johnny Depp
Johnny Depp ha respinto le accuse di Amber Heard che ha parlato di "calvario di tre giorni di aggressioni", nel 2015. Queste le parole di Depp: "Lo nego con forza e mi spingo a dire che si tratta di una mediocre invenzione" ribadendo di essere stato oggetto costante di "una raffica di insulti e accuse sminuenti e su cose mai avvenute". Nella prima giornata del processo, Depp ha accusato Amber Heard di averlo ferito a un dito lanciandogli contro una bottiglia di vodka, la Heard ha negato nella giornata di ieri. Secondo lei, sniffò cocaina, bevve Jack Daniel's dalla bottiglia e ruppe altre bottiglie, lanciando un tavolo da ping-pong e rompendo una finestra. "Tutte invenzioni", ha dichiarato Depp.
Il punto più basso
Johnny Depp ha ammesso di avere buchi di memoria riguardo quanto accaduto, ma esclude di essere stato violento: "Non ero in forma, credo fossi al punto più basso mai toccato nella mia vita. C'erano dei blackout, certo, ma in ogni blackout ci sono frammenti di memoria". Johnny Depp e Amber Heard si incontrarono sul set di "The Rum Diary", nel 2011. Si sposarono nel 2015 e l'anno seguente, l'attrice chiese il divorzio riuscendo a ottenere un abuso restrittivo nei confronti dell'attore per abusi domestici. I due sono in causa anche negli Stati Uniti, dove Depp ha citato la Heard per diffamazione a causa di una intervista al Washington Post, chiedendo un risarcimento di 50 milioni di dollari.