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Micol Ronchi sul Royal Baby: “L’Italia resa insensibile alle altrui gravidanze” (VIDEO)

Kate Middleton ha finalmente partorito il Royal Baby, con buona pace del mondo intero e soprattutto di quello anglosassone, ma forse è ora di dirlo che veniamo subissati di notizie delle quali non ce ne frega un cazzo.
A cura di Micol Ronchi
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Molto bene, per chi non l'avesse ancora saputo è nato il Royal Baby, e Kate ci ha dato la prova inconfutabile che è una donna: un mammifero di sesso femminile, in grado di riprodursi; il che non era da dare così per scontato, nonostante i topless rubati, le sfilate in intimo all'università ed i sorrisi da copertina il giorno del suo matrimonio. Fino all'ultima contrazione io non ero convinta della presunta umanità della signora: farsi nove mesi in perfetto stato fisico, nonostante la gravidanza e le relative nausee mattutine non è ne umano ne eticamente e moralmente corretto.

Poteva tranquillamente essere un ologramma o un robot da saga spaziale alla Asimov, programmato per calarsi, in tutta la sua politicamente corretta struttura, nella parte della perfetta royal-wife. E invece la bambola ci ha stupito: un parto che ha tenuto col fiato sospeso il mondo, ore di travaglio e di probabili improperi in inglese, che hanno portato lei e consorte a ordinare una pizza dopo il lieto evento.  Che coppia moderna. Alla faccia delle intransigenti regole della casa reale inglese, William ha dato l'annuncio al padre e alla ormai poco rigida nonna via cellulare. Agli amici avrà mandato un messaggio comune aprendo una chat su whataspp. "Come si chiama?!" Avranno chiesto  gli amici tubanti, "Top secret!" Sarà stata la risposta.

Tutto ciò mi commuove. Kate è umana, William ordina pizze, Harry non si è ancora sposato ed i messi di corte sono stati sostituiti da twitter e facebook.  Peccato che l'Italia, al contrario del Regno Unito, abbia reagito alla faccenda del "royal baby" piuttosto tiepidamente; insieme ai messaggi di auguri fioriti come margherite ad Aprile, un coro di "Basta!" si è levato dagli smartphone degli italiani. Ma la Regina deve mettersi nei nostri panni: non siamo una succursale del Regno Unito, ed è dalla gravidanza della Fico, che non sentiamo parlare d'altro che di very-important-babies. E' dalla nascita di Pia che veniamo subissati di foto di infanti non proprio bellissimi (diciamo la verità, non tutti i bambini appena nati sono belli), di dichiarazioni d'amore via giornali, di consigli per lo svezzamento.

Prima la Raffaella con un "Balo che la rinnega" oltraggiato nell'onore, a seguire la Russo, felice mamma a cinquant'anni , subito dietro Belen, arrivata un po' gonfia al nono mese e tornata nei sui panni (perfetti) in meno di una settimana, con un De Martino in estasi che l'aiuta ad allattare (questo si evince dalle foto che sono state pubblicate nella prima uscita pubblica della coppia) dando finalmente al mondo l'immagine da famiglia da "Mulino Bianco" che volevano, la Hunzinker più radiosa che mai finisce in copertina nuda e cruda con pancino in vista dopo la real nascita dell'infante di Kate e di quello meno blasonato della Cruz.

Non se ne può più. Tutti questi lieti eventi, di cui non importa molto a nessuno, stanno facendo sentire la mancanza delle "Coronate", delle marachelle del Fabrizio in giro in moto senza casco, delle genialate della Moss che si fa beccare mezza drogata seduta sulle casse della frutta fuori da un locale di Londra. Queste storie di redenzione, di trionfo coniugale, di serenità domestica non fanno sognare più di tanto, non sono pepate e non si avvicinano nemmeno per sbaglio a cui bei scandali da cronaca rosa di cui spettegolare al bar. I nostri eroi sono diventati noiosi, vittime del tram tram quotidiano, delle pappe, delle notti insonni e delle cene coi suoceri. Per carità.

Fortunatamente, Harry, non sembra voler sposarsi a breve; rosso e bellino, non condivide col fratello lo stesso principio di calvizie, e sembra dotato di quello spirito un po' ribelle e birbante che alle donne dell'emisfero occidentale del globo sembra piacere tanto. Rimaniamo quindi in attesa, che la noia e la routine facciano scattare nel James Bond della casa reale nuovi istinti autodistruttivi e "semi-delinquenziali" : alla famiglia qualcosa per cui preoccuparsi, (sono passati alcuni mesi dagli ultimi grossi scandali) e al mondo un paio di "belle storie da bar" di cui parlare all'ora dell'aperivo. Sesso,droga &Rok'n'Roll e nessun pannolino. Questo è gossip. Il resto è noia. D'altronde lo sapeva anche Shakespeare che ogni commedia, finisce col matrimonio.

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